Il bosco nella sua dimensione economica, sociale, giuridica, è stato già oggetto di studio di numerose pubblicazioni. Questo volume si concentra invece sulla sua valenza sacrale e religiosa nella lunga durata che va dalla tarda antichità al medioevo. Luogo di confine in cui gli uomini si perdono o si ritrovano, paesaggio affollato di creature spaventose, di eremiti e briganti, spazio in cui l’uomo convive con gli animali e con le piante, il bosco è anche momento di incontro tra uomo, naturale e sovrannaturale, ambiente in cui l’umano incontra il divino nelle sue più varie manifestazioni. Questo sistema di relazioni, già esistente nei boschi sacri dell’antichità, permane ancora per il periodo in esame? O, piuttosto, siamo in presenza di uno spazio desacralizzato in cui gli esseri che lo abitano vivono secondo le leggi della natura, sovvertite solo temporaneamente dall’irruzione del miracoloso? Il libro cerca di rispondere a queste e ad altre domande, interrogando le fonti storiche, la tradizione iconografica e archeologica, la fortuna letteraria e la dimensione filosofica attraverso concreti e verificabili casi di studio.
Info: Viella