«Cristo vale meno di un ballerino?» è la provocatoria domanda che, alla fine del IV secolo, Giovanni Crisostomo rivolge ai cristiani di Antiochia, sempre pronti a spendere parole vane e denaro per compiacersi di mimi e pantomimi preferiti, ma incapaci di rispondere alle domande sulla propria fede, perché poco preparati e distratti dagli spettacoli e dalle manifestazioni coreutico-musicali. Dal quesito crisostomiano prende spunto questo volume, che presenta un’indagine storica sulla danza e il suo accompagnamento musicale alla luce dell’insanabile contrapposizione prescritta nel corso della tarda antichità tra il cristianesimo e il ballo.
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